Babbo Natale e lo Spirito Natalizio
Ci siamo. Domani, 8 dicembre, sarà la data “giusta” per fare l’albero di Natale.
Ho ricordi meravigliosi riguardo all’allestimento natalizio casalingo che segnava il conto alla rovescia ufficiale fino al 25 dicembre! Oltre l’albero, a casa mia non poteva mancare il Presepe, ormai piuttosto caduto in disuso.
E quanto mi incantavo per quei Presepi di certi parenti che avevano addirittura un corso d’acqua corrente, così scrosciante, così realistica!
Tutta la casa veniva letteralmente addobbata con fili dorati e luccicanti, avvolti intorno ai lampadari, posati mollemente sui bordi di specchi e porte.
Ricordo un anno in particolare in cui restai ammaliata da certe palline di finissimo vetro decorato con finta neve e brillantini, in un sapiente gioco di trasparenze e tonalità di colori, suppongo decorate a mano. Non esistevano ancora le stampanti 3D ed i macchinari per personalizzare le superfici curve!
E poi la cioccolata calda la Vigilia di Natale, su da nonna Renata, e l’attesa per “Gesù Bambino” che si metteva nella capanna solo la notte del 25 dicembre.
Invece adesso i bambini aspettano Babbo Natale anch’egli con il suo fascino per carità, io stessa ho imbustato letterine a lui indirizzate, vergate dalla manina ancora incerta della mia figlioletta bambina…
Così quest’anno ho pensato di inserire l’amato personaggio di rosso vestito nella mia immagine decembrina, con tanto di renne del Polo Nord il cui carburante, si sa, sarebbe lo “Spirito Natalizio”.
Poi leggo i giornali e sfuma la magia…